Da che mondo è mondo, vale il detto “fatta la legge trovato l’inganno”. Quando il legislatore ha disposto che per certi veicoli fossero previsti dei consistenti sgravi economici, molti hanno avuto la brillante idea di approfittarne facendo immatricolare la propria auto come tale.
Ci riferiamo naturalmente al caso delle auto immatricolate autocarro N1, un trucchetto con molti pensano di poter usare un auto per fini privati approfittando degli sgravi previsti per l’attività d’impresa.
Cosa non consentita dalla legge. Vediamo perché.
Auto immatricolate autocarro N1: quali sono i vantaggi
Il codice della strada all’articolo 54 comma d) definisce gli autocarri come “veicoli destinati al trasporto di cose e delle persone addette all’uso o al trasporto delle cose stesse” e nell’articolo 47 identifica gli autocarri N1 come “veicoli destinati al trasporto di merci, aventi massa massima non superiore a 3,5 t” conducibili con la patente B.
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In tal senso gli autocarri (o meglio, i veicoli così immatricolati) proprio perché destinati secondo il codice della strada al trasporto di cose e merci, sarebbero sempre veicoli destinati ad un uso lavorativo-strumentale all’attività d’impresa e mai promiscuo (es. andare in vacanza, a fare la spesa, etc).
Parallelamente, gli articoli 19 e 164 del TUIR stabiliscono che per i veicoli strumentali all’attività di impresa sia possibile detrarre l’IVA e dedurre le spese fino al 100%, in modo da non tassare l’azienda su uno degli strumenti che essa utilizza per produrre.
Ed è qui che è entrerebbe in scena il “trucco”.
Alcune auto infatti - tipicamente i SUV - possono essere immatricolate come autocarri N1 in virtù di alcune caratteristiche tecniche e omologazioni possedute.
Quindi, se si ha una partita IVA ci si compra il SUV, lo si fa immatricolare come autocarro N1 in modo da usarlo come un’auto normale col massimo degli sgravi.
Questo in sostanza il succo. Peccato che sia illegale.
Cosa non si può fare con un auto immatricolata autocarro N1
Basta farsi un giro sul sito dell’associazione sostenitori e amici della polizia stradale per capire che non è così facile ingannare fisco e forze dell’ordine.
In primo luogo, se si viene fermati mentre si utilizza l’auto immatricolata autocarro N1 per un uso promiscuo (trasporto persone) si rischia la contestazione della violazione dell’articolo 82 del Codice della Strada, con sanzioni che possono andare da 430 a 1731€ e comprendere la sospensione della carta di circolazione fino a 6 mesi.
In secondo luogo, non è poi così facile far passare un’auto come autocarro N1 per fini fiscali, a differenza di quanto si può leggere da tante parti.
Infatti, i veicoli immatricolati N1 che hanno contemporaneamente queste caratteristiche:
- Codice di carrozzeria “F0”
- Quattro o più posti
- Rapporto tra potenza del motore e portata del veicolo uguale o superiore a 180
sono considerati, a tutti i fini fiscali, come normali autovetture e pertanto non permettono di accedere automaticamente agli sgravi fiscali nella stessa misura prevista per gli autocarri in senso stretto.
Infatti presentano caratteristiche tecniche che non permettono di escludere un utilizzo promiscuo del mezzo che sarebbe difficile da verificare e pertanto, in via preventiva, si prevedono degli sgravi fiscali ridotti (40% IVA, 20% delle spese).
Al contempo però gli autocarri N1 che presentano queste caratteristiche possono essere utilizzati liberamente per il trasporto di persone in uso promiscuo (esattamente come tutte le altre automobili), ma si perde il “vantaggio” di poter godere dello sgravio del 100% dell’ IVA e della deduzione delle spese.
Il vantaggio che si ritorce contro
In poche parole immatricolare un’auto come un autocarro N1 se non lo si usa effettivamente come tale è un boomerang.
Primo perché si rischiano delle multe e delle contestazioni fiscali anche piuttosto serie.
Secondo, perché se lo scopo è ottenere solo i vantaggi fiscali è un’operazione inutile, se si vuole fare tutto alla luce del sole.
Infatti se l’auto in questione è strumentale all’attività dell’impresa ed è possibile dimostrarlo, non è necessario immatricolarla come autocarro N1 per ottenere la detrazione dell’IVA e la deducibilità delle spese al 100%.
Certo, tendenzialmente è più facile dimostrare la strumentalità di un veicolo N1 che di uno M1, ma non è un criterio necessario. Ad esempio nessuno obietterà all’autoscuola o al noleggio auto che le auto non siano strumentali all’attività d’impresa.
Il vantaggio di immatricolare il veicolo strumentale all’attività di impresa come N1 è che sostanzialmente si utilizzano altri criteri per calcolare i costi assicurativi e che questi tendono ad essere più bassi, perché il veicolo si utilizza di meno e con maggiori cautele.
Ma al di là di questo, l’auto immatricolata N1 - legittimamente - non presenta nessun vantaggio rispetto ad una normale autovettura.
Se strumentale all’attività di lavoro, gli sgravi fiscali si applicano indipendentemente dalla categoria. Se non è strumentale, fiscalmente risulta come autovettura.
In tutti gli altri casi - ad esempio quando si utilizza un veicolo strumentale per fini privati - si rischia di essere sanzionati.
Per altro, se utilizzato per fini strumentali, anche un veicolo a noleggio può essere tranquillamente oggetto della detrazione del 100% dell’IVA e della deducibilità del 100% del canone di noleggio.
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