Con il 2021 giunto al termine diventa finalmente possibile fare una stima effettiva di come sia andato l’anno per il settore dell’automotive.
A dispetto di eventi epocali come il proseguire dei problemi alla catena di rifornimento - e in maniera particolare la cronica carenza di semiconduttori, fondamentali per l’elettronica delle auto ma contesissimi tra le varie industrie - il mercato dell’automotive sembra abbia dato segnali di ripresa.
Sebbene non ci sia stato il tanto auspicato rimbalzo sul 2019, le immatricolazioni di auto sono in leggera ripresa sul 2020, con i veicoli commerciali appena sotto i livelli del pre-pandemia.
Ma bando alle ciance e vediamo i dati dell’UNRAE.
Immatricolazioni auto +5,8% sul 2020
Come dicevamo l’automotive sta dando segnali di ripresa, ancorché tiepidi.
Nel 2021 sono state immatricolate in Italia 1.475.393 autovetture, a fronte del 1.393.556 immatricolate nel 2020. Una differenza di oltre 80000 veicoli che se non fa gridare al miracolo, si traduce comunque in un +5,8% del 2021 sul 2020.
Facendo il confronto con il 2019 appare evidente che il settore è ancora lontano dai fasti del pre-pandemia.
Con poco meno due milioni di veicoli immatricolati (1.928.129) il 2019 appare ancora meta lontana, con 452736 veicoli immatricolati di differenza con il 2021 equivalenti ad un sostanzioso -23,5% sul pre-covid.
La crescita di ibrido ed elettrico
Al di là dei numeri assoluti, i dati dell’UNRAE ci permettono anche di scorgere come sta gradualmente cambiando la mobilità, con un imponente “travaso” dal solo motore a scoppio al motore a scoppio in tandem con uno elettrico, e anche al full-electric.
Se nel 2019 sono state immatricolate 91.082 ibride-benzina e 18.971 ibride-diesel, nel 2021 le immatricolazioni sono state rispettivamente 427.924 e 58.409, con un solido +305% nel primo caso e +207% nel secondo.
Parallelamente sono calate le immatricolazioni di benzina e diesel standard.
Le immatricolazioni benzina sono passate dalle 853.816 del 2019, alle 523.140 del 2020, per assestarsi a fine 2021 sulle 437.731 unità immatricolate. Un netto -38,7% sul 2019.
Il diesel è passato dalle 771.791 immatricolazioni del 2019 alle 333.635 del 2021, passando per le 461.274 del 2020. Una differenza di -56,8 punti percentuali sul prepandemia.
Cresce in proporzione, nel suo piccolo, anche l’elettrico, che con 136.854 veicoli immatricolati segna un +700% sulle cifre del 2019 e un +128% sul 2020.
Due dati che fotografano al meglio il cambiamento.
Nel 2021 le immatricolazioni ibride-benzina sono state poco inferiori a quelle benzina normali: 437.731 contro 369.515.
Nel 2021 più di un’auto su tre (38%) immatricolata nel 2021 era ibrida o elettrica. Nel 2019 questo valore era meno di 1 su 10 (6,6%), nel 2020 era 1 su 5 (20%).
Buona ripresa dei veicoli commerciali
Segnali ottimi arrivano invece dal settore veicoli commerciali. Il comparto conta 184.220 veicoli immatricolati a fine dicembre, appena il -2,2% rispetto al 2019 (188.635) e ben il 15% in più rispetto al 2020 (160.252).
Anche in questo comparto iniziano a farsi timidamente strada le motorizzazioni elettriche e ibride.
Gli ibridi sono passati dalle 800 unità del 2019 alle 10.061 del 2021, passando per i 4523 del 2020. Gli elettrici, dal migliaio scarso di unità del 2019 e 2020 si sono invece triplicati (3.460).
Rimane comunque, si capisce, un settore dominato ancora dal diesel standard, che da solo ha fatto l’80% di tutte le immatricolazioni commerciali.
Segnali positivi dunque nel complesso, ma il prosieguo rimane incerto.
Con un 2022 ancora sospeso tra Covid, problemi di reperibilità dei semiconduttori e caro carburanti, l'automotive non può ancora tirare un sospiro di sollievo.
Staremo a vedere.
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