Sarebbe dovuta essere il 5 aprile, ma la data è stata poi rimandata a luglio 2022. La Commissione Europea ha posticipato ancora l’annuncio ufficiale della nuova normativa Euro 7 e della possibile data di entrata in vigore dei nuovi ambiziosi standard di emissioni. In attesa di luglio, facciamo il punto su quello che sappiamo.
Normativa Euro 7: cosa sappiamo
Di normativa Euro 7 si parla almeno dal 2020, da quando cioè la prima bozza dei nuovi standard ha visto la luce.
Con la normativa Euro 6 (allora) vicina al sesto anno di età sembrava infatti opportuno iniziare a gettare le basi per la normativa successiva, idealmente da far entrare in vigore dal 2025, in modo da portare avanti la progressiva decarbonizzazione del settore automotive.
La bozza ha fissato degli obiettivi particolarmente impegnativi e ambiziosi su tutte le emissioni dei veicoli. Ecco alcuni dei valori proposti inizialmente dalla Commissione Europea:
- Ossidi di azoto (NOx): 30 mg/km
- Monossido di carbonio (CO): tra 100 e 300 mg/km
Basta fare il confronto con gli stessi valori degli attuali standard Euro 6D per rendersi conto del salto di qualità:
- Ossidi di azoto (NOx): 60 mg/km (Benzina) 80mg/km (Diesel)
- Monossido di carbonio (CO): 1000 mg/km (Benzina) 500 mg/km (Diesel)
Inoltre tra le emissioni la normativa Euro 7 conteggia per la prima volta anche l’ammoniaca (NH3) e impone che i livelli di emissioni debbano rimanere nei limiti tra -10° e 40° e fino a 2000 m di altitudine sul livello del mare.
Da non dimenticare, standard simili saranno adottati anche per i veicoli industriali (Normativa Euro VII).
Le perplessità delle case automobilistiche
La prima bozza di Euro 7 tuttavia non è stata subito ben recepita dai costruttori di automobili che non sono andati per il sottile, alcuni dei quali sono arrivati a parlare di “fine del motore a scoppio entro il 2025”.
Le loro comprensibili perplessità derivano dallo sforzo che sarebbe richiesto per adeguarsi a tali standard nel giro di pochissimi anni.
Si tratta infatti di adeguamenti che spingerebbero l'industria automotive ai suoi attuali limiti tecnologici e che richiederebbero ingenti investimenti in ricerca e sviluppo, con tutte le incognite e imprevisti del caso.
Altra lecita perplessità è quella delle conseguenze sul mercato. Il prezzo di questi investimenti massicci andrebbe naturalmente a ricadere sul prodotto finale, con un sensibile aumento del prezzo di listino.
In pratica le nuove auto a basse emissioni rischierebbero di essere roba da ricchi e le case non riuscirebbero a venderle sul mercato di massa, andando in perdita.
Se così fosse sarebbe per altro un modesto boomerang per gli obiettivi di decarbonizzazione della Commissione Europea, perché un Euro 7 che non viene comprato è probabilmente un Euro 4 o inferiore in più che circola.
Quando entrerà in vigore Euro 7?
Un altro punto della contesa tra Commissione Europea e case automobilistiche è quello della data di entrata in vigore.
Nella prima bozza (2020) si parlava di 2025, ma con una pandemia di mezzo, i problemi alla catena di rifornimento e i rinvii della Commissione sulla comunicazione degli standard Euro 7 è probabile che si andrà almeno al 2026.
Staremo a vedere come si evolverà la situazione e cosa deciderà la Commissione Europea il prossimo luglio.
Intanto, se vuoi scoprire cosa significa guidare senza emissioni, puoi noleggiare una delle auto elettriche della flotta Gimax.
Silenziose, efficienti, comode. Scopri la mobilità del futuro.
Get the max, noleggia un Gimax!